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Italian traders defy the law and sanctions to keep importing teak from Myanmar

LONDON: Italy has been exposed at the heart of an ongoing trade in illicit timber from Myanmar, in defiance of both EU trade regulations and sanctions imposed in response to the violent military coup earlier this year.

In the new report The Italian Job: How Myanmar timber is trafficked through Italy to the rest of Europe despite EU laws, the London-based Environmental Investigation Agency (EIA) identified a total of 27 Italian timber traders importing teak timber products.

“The findings from our 18-month investigation raise very grave questions as to how Italian and, more widely, European Union authorities have allowed this trade to continue virtually unchallenged on their watch,” said EIA Forests Campaigns Leader, Faith Doherty.

“Various rulings have made it perfectly clear that it is impossible to import teak and other timbers from Myanmar and remain in compliance with the EU Timber Regulation (EUTR), even before sanctions directly targeting the exploitation of Myanmar’s natural resources were put in place earlier this year to reinforce the prohibition – and yet here we are.

“Only derisory, minimal fines have ever been imposed and the companies have continued to trade despite findings that they are breaching the law. The trade has only continued to grow, despite heightened scrutiny on the legal problems with Myanmar timber.”

The illicit trade documented in The Italian Job has been allowed to continue since Myanmar’s military coup in February – data shows some of the Italian traders imported between €1.3-1.5 million worth of wood products from Myanmar during March, April and May this year.

When asked, none of them were prepared to confirm that they have any intention to stop imports.

For their part, traders have said they had all the necessary documentation allowing them to import teak from Myanmar, insisting the timber would not have been allowed through customs without it.

“By continuing the trade, these companies are effectively supporting the military junta and its brutal repression of the Myanmar people as well as the destruction of the country’s forests,” said Doherty.

Italy has a long history of trade with Myanmar. According to the trade data, imports of timber from Myanmar to Italy have been increasing in recent years and have come to dominate EU trade.

In contrast, imports of Myanmar timber to many other EU member states have declined in response to the due diligence requirements of the EUTR and related enforcement actions in, variously, Belgium, Germany and the Netherlands.

“There has been a call from the people of Myanmar to assist in preventing the flow of funds that support the military coup”, added Doherty. “Sanctions have been placed on the Myanmar Timber Enterprise and the military business entities that support the junta. The EU member states, and in particular Italy, need to stop turning their backs on the people of Myanmar, get serious and put a stop to this shameful situation.”

EIA’s investigation shows some Italian companies are also shipping Myanmar timber on to other parts of the EU; where this has happened in response to enforcement, it will be circumventing the law.

And in one case, the company F LLI Budai was found to be importing Myanmar teak in contravention of the EUTR while at the same time receiving development funding from the EU.

Some of the traders, in correspondence with EIA investigators, admitted they were unable to comply with the EUTR as they could not ensure the timber was from legal sources.

 

CONTACTS FOR MEDIA

  • Faith Doherty, EIA Forests Campaigns Leader, via faithdoherty[at]eia-international.org
  • Alec Dawson, EIA Forests Campaigner, via alecdawson[at]eia-international.org
  • Paul Newman, EIA Senior Press & Communications Officer, via press[at]eia-international.org

 

EDITORS’ NOTES

  1. The Environmental Investigation Agency (EIA) investigates and campaigns against environmental crime and abuses. Our undercover investigations expose transnational wildlife crime, with a focus on elephants, pangolins and tigers, and forest crimes such as illegal logging and deforestation for cash crops such as palm oil; we work to safeguard global marine ecosystems by tackling plastic pollution, exposing illegal fishing and seeking an end to all whaling; and we address the threat of global warming by campaigning to curtail powerful refrigerant greenhouse gases and exposing related criminal trade.
  2. Read and download The Italian Job: How Myanmar timber is trafficked through Italy to the rest of Europe despite EU laws at https://eia-international.org/wp-content/uploads/EIA-The-Italian-Job-2021-FINAL.pdf

 

Environmental Investigation Agency
62-63 Upper Street
London N1 0NY
UK
www.eia-international.org
Tel: +44 (0) 20 7354 7960

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GLI IMPORTATORI ITALIANI SFIDANO LA LEGGE E LE SANZIONI PER CONTINUARE A IMPORTARE TEAK DAL MYANMAR

LONDRA: L’Italia è stata scoperta essere al centro di un commercio ininterrotto di legname illegale proveniente dal Myanmar, a dispetto dei regolamenti commerciali dell’UE e delle sanzioni imposte come risposta al violento colpo di stato militare dell’inizio di quest’anno.

Nel nuovo rapporto L’affare Italiano sulle foreste del Myanmar: Come il legname del Myanmar attraverso l’Italia raggiunge il resto d’Europa nonostante le leggi dell’UE, l’Environmental Investigation Agency (EIA), con sede a Londra, ha identificato un totale di 27 importatori di legname italiani che importano prodotti in legno di teak.

“I risultati della nostra indagine durata 18 mesi sollevano domande molto serie su come le autorità italiane e, più in generale, dell’Unione Europea abbiano permesso che questo commercio continuasse praticamente incontrollato sotto i loro occhi”, ha detto Faith Doherty, responsabile EIA per le foreste.

”Diverse sentenze hanno reso perfettamente chiaro che è impossibile importare teak e altri legnami dal Myanmar rispettando il Regolamento UE sul Legname (EUTR), già prima delle sanzioni poi introdotte all’inizio di quest’anno per colpire lo sfruttamento delle risorse naturali del Myanmar, rafforzando il divieto. Eppure eccoci qui.

”Sono state imposte solo multe irrisorie e minime e le aziende hanno continuato a commerciare, nonostante le riscontrate violazioni della legge. Il commercio ha solo continuato a crescere, nonostante una sempre maggiore attenzione per i problemi legali del legname del Myanmar.”

Si è lasciato che il commercio illecito documentato in L’affare italiano proseguisse dopo il colpo di stato militare del Myanmar a febbraio: i dati mostrano che alcune aziende italiane hanno importato tra 1,3-1,5 milioni di euro di prodotti in legno dal Myanmar nei mesi di marzo, aprile e maggio di quest’anno.

Nessuna delle aziende interpellate è stata disposta a confermare di avere intenzione di interrompere le importazioni.

Da parte loro, i commercianti hanno dichiarato di avere tutta la documentazione in regola per importare il teak dal Myanmar, insistendo che altrimenti il legname non sarebbe stato ammesso alla dogana.

“Continuando il commercio, queste aziende stanno effettivamente sostenendo la giunta militare e la sua brutale repressione del popolo del Myanmar, così come la distruzione delle foreste del paese”, ha detto Doherty.

L’Italia ha una lunga storia di commercio con il Myanmar. Secondo i dati commerciali, le importazioni di legname dal Myanmar all’Italia sono aumentate negli ultimi anni e sono arrivate a dominare il commercio dell’UE.

Al contrario, le importazioni di legname del Myanmar in molti altri stati membri dell’UE sono diminuite in risposta ai requisiti della dovuta diligenza dell’EUTR e alla sua applicazione, in vario modo, in Belgio, Germania e Paesi Bassi.

“C’è stato un appello da parte del popolo del Myanmar per aiutare a prevenire il flusso di fondi che sostengono il colpo di stato militare”, ha aggiunto Doherty. “Le sanzioni sono state imposte alla Myanmar Timber Enterprise e alle entità commerciali militari che sostengono la giunta. Gli Stati membri dell’UE e in particolare l’Italia devono smettere di voltare le spalle al popolo del Myanmar, fare sul serio e porre fine a questa situazione vergognosa”.

L’indagine dell’EIA mostra che alcune aziende italiane stanno anche esportando il legname del Myanmar in altre parti dell’UE; dove questo è avvenuto come risposta all’applicazione della legge, si tratta di un’elusione della legge.

E in un caso, l’azienda F.lli Budai, è stata trovata ad importare il teak del Myanmar in violazione dell’EUTR mentre allo stesso tempo riceveva finanziamenti per lo sviluppo dall’UE.

Alcuni commercianti, nelle loro comunicazioni con gli investigatori dell’EIA, hanno ammesso di non essere in grado di rispettare l’EUTR perché non potevano garantire che il legname provenisse da fonti legali.

 

CONTATTI PER I MEDIA

  • Faith Doherty, EIA Forests Campaigns Leader, via faithdoherty[at]eia-international.org
  • Alec Dawson, EIA Forests Campaigner, via alecdawson[at]eia-international.org
  • Paul Newman, EIA Senior Press & Communications Officer, via press[at]eia-international.org

 

NOTE DEI REDATTORI

  1. L’Environmental Investigation Agency (EIA) indaga e svolge campagne contro i reati e gli abusi ambientali. Le nostre indagini sotto copertura smascherano i reati transnazionali contro la fauna selvatica, con particolare attenzione a elefanti, pangolini e tigri, e i reati forestali come il taglio illegale di alberi e la deforestazione per le colture da reddito come l’olio di palma; lavoriamo per salvaguardare gli ecosistemi marini globali affrontando l’inquinamento da plastica, smascherando la pesca illegale e cercando di porre fine alla caccia alle balene; e affrontiamo la minaccia del riscaldamento globale con campagne per limitare i potenti gas refrigeranti a effetto serra e smascherando il relativo commercio criminale.
  2. Leggi e scarica L’affare italiano sulle foreste del Myanmar: Come il legname del Myanmar attraverso l’Italia raggiunge il resto d’Europa nonostante le leggi dell’UE qui https://eia-international.org/wp-content/uploads/EIA-The-Italian-Job-2021-Italian-lang-for-media-.pdf

 

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